VOCE . CORO . PERCUSSIONI . SYMBOLS
Un concerto che avvolge lo spettatore in un universo ricco di sonorità meditative e lasciano ad ogni partecipante all’evento la capacità di liberare la mente verso uno spazio multicolore e, al tempo stesso, ipnotico e trascendente.
Consolmagno è un artista visuale del suono, di forte comunicativa con il pubblico. Un artista che mette a disposizione del pubblico la sua musica con fantasia, gusto, esperienza, genialità e un’incredibile dote di manualità, conducendo gli spettatori a divenire una vera e autentica orchestra di voci.
Peppe Consolmagno riesce a fare musica in punta di piedi, insegue il suono, lo stana, lo inventa, lo danza, lo anima. Sembra cogliere il ritmo dalle vibrazioni nell’aria, perchè c’è già, basta sentirlo. La sua voce e quella dei suoi strumenti che si costruisce da sè… è una voce sola, la voce di infinite voci.
La sua virtù è raccolta nella ricerca della semplicità dei gesti e della forma arcaica dei suoni. Dalla fonetica e dagli elementi della natura, Consolmagno crea un suo esperanto di suoni. Ciò che colpisce della sua poetica è la consapevolezza della relazione intima tra suono e silenzio. Riesce a creare architetture musicali capaci di svelare all’ascoltatore un universo sonoro che scorre dentro e fuori ciascuno di noi.
Quando la sua voce si interseca con i suoi suoni creando sacralità della voce e delle note, si ha un espressione elevatissima della poesia, una celebrazione del suono.
PEPPE CONCOLMAGNO
Peppe Consolmagno, nato a Rimini nel 1958, cresciuto in Italia, utilizza strumenti in gran parte autocostruiti con materiali recuperati nei suoi viaggi, come la zucca, il bambù, il legno ed il metallo. La sua musica si esprime attraverso strumenti che appartengono a culture extraeuropee, come quella del Brasile (sua principale fonte di ispirazione), dell’Africa e dell’Asia, ma che hanno un linguaggio in comune. Il Gong birmano, la Conchiglia, le Tazze da meditazione, i Vasi africani, i Flauti ad una nota pigmei, i Tamburi ad acqua ed il Berimbau, uniti alla voce ed allo stretto rapporto intimistico con essi, che egli ha, creano una dimensione unica dove prevalgono il suono naturale, il silenzio, il timbro ed il ritmo.
Consolmagno ha già al suo attivo partecipazioni da protagonista a Festivals Internazionali come: “Umbria Jazz”, “Festival Internazionale del Jazz a Montreal in Canada”, “Jazz o Brasil” a Parigi, “Kunstamt Stegliz” a Berlino, “Drum 2000” festival delle percussioni a Bologna, “Festival di Musica da Camera” a Tolentino, “Centro Studi Brasiliani” C.E.B. a Roma, “World Music Festival” a Lanciano, “Percussion World and Sound PWS7” ad Asti, RAI “RadioTre Suite”, “Jaco Pastorius Music Festival” a Coriano, “V° World Music Festival” a Roma, “Musica dei Popoli” a Firenze, ” Festival Sete Sóis, Sete Luas” in Portogallo, “Percussionistica” World Rhythm Festival ad Umbertide, Istituto Musicale P.Mascagni a Livorno, Liceo Musicale a Catania, Conservatorio Vivaldi Alessandria, Attraverso Festival, Brasil Festival a Bologna, Festival Fano Jazz by the Sea, Festival Womad, Fandango Jazz Festival – La Palma a Roma, Festival I Suoni delle Dolomiti infoto Patrizia Giancotti Trentino, Festival International de Sousse in Tunisia, Festival Banlieues Bleues a Parigi, Scat Jazz Club di Madeira, Festival de Órgão da Madeira.
Ha una intensa attività di ricerca musicologica, che lo ha portato e lo porta a tenere seminari e workshops sulla musica extraeuropea e sulla costruzione degli strumenti a percussione. Peppe Consolmagno costruisce oggetti sonori per sé e per Nana Vasconcelos, uno dei suoi tanti estimatori. Consolmagno ha scritto anche per riviste specializzate e quotidiani come “World Music”, “Percussioni”, “Strumenti Musicali”, “Jazz”, “DrumClub”, “Il Manifesto”, “Musica Jazz”, “Jazzit”, DrumSetMagazine, “Jazzitalia”, “CiaoJazz”, “CupaCupa”, “Musicando”, ed altre. E’ stato invitato a Salvador-Bahia (Brasile), come unico europeo al “III e IV PercPan” (Panorama Mondiale della Percussione). Attraverso il suo lavoro come giornalista e le sue interviste a famosi musicisti, egli intende dare voce allo stile ed alla linea di pensiero che lo accomuna a loro. Egli ha collaborato con altre forme di arte (teatro, pittura, scultura, poesia, danza), Istituzioni (Università e scuole), e media (radio e Tv).
“Il tappeto su cui sparpaglia i suoi strumenti sembra un’officina del ritmo e dei sogni, uno spazio liberato dalla cacofonia della vita moderna e consacrato al piacere del suono. Peppe Consolmagno costruisce oggetti sonori per sé e per Nana Vasconcelos, uno dei suoi tanti estimatori. Altri ne inventa utilizzando materiali recuperati durante i suoi viaggi. Altri ancora ne immagina unendo la sua voce alla sinfonia di timbri e colori che si sprigionano da questa singolare orchestra formata da una sola persona. Grandi cucurbitacee saheliane trasformate in tamburi ad acqua, un gong birmano, lo sciabordio di un caxixi, vasi di terracotta africani che cantano, scrosci di sanza, flauti pigmei ed altro ancora, tra Sudamerica, Africa, Asia e regioni immaginarie, tra strumenti presi in prestito dalle piu’ diverse tradizioni e altri totalmente inventati o reinventati. Musicologo apprezzato, brillante, animatore di seminari e workshop, Peppe Consolmagno costruisce i suoi spettacoli come piccoli racconti ambientati in una dimensione magica.”
Marco Boccitto – Roma